Lettori, se non vi dispiace, inizierò questo articolo con una domanda apparentemente semplice: quanto è importante per voi il passato?
Come vi dicevo, il passato, e più in generale il tempo della vita, è fondamentale durante la lettura di queste pagine, che affrontano le esperienze di Beatrice dall'età di nove anni sino all'età adulta. Ciò che Carola Helios ci narra è la storia di una vita fatta di scoperte, dolcezza, amore, dolore e crescita di una bambina, appunto, Beatrice, che con i suoi grandi occhi blu e le sue treccine bionde si affaccia al mondo con vivacità e innocenza.
Ammetto che, detta così, potrebbe sembrare un domanda fuori contesto, che suscita confusione e porta ad un'altra domanda: "Perché me lo chiedi?"
Beh...in realtà è molto semplice. La risposta sta proprio in quel passato che per me ha rappresentato il filo conduttore delle vite dei personaggi del libro di cui sto per parlarvi.
Il titolo di cui leggerete in questo articolo è Aspettando le stelle di Carola Helios, edito dalla Caravaggio editore grazie alla quale ho potuto scoprirlo, leggerlo e adesso parlarne con voi.
Il titolo di cui leggerete in questo articolo è Aspettando le stelle di Carola Helios, edito dalla Caravaggio editore grazie alla quale ho potuto scoprirlo, leggerlo e adesso parlarne con voi.
⭐ASPETTANDO LE STELLE
Autore: Carola Helios
Potete trovarlo: Qui
VOTO: 📖📖📖📗📗
Come vi dicevo, il passato, e più in generale il tempo della vita, è fondamentale durante la lettura di queste pagine, che affrontano le esperienze di Beatrice dall'età di nove anni sino all'età adulta. Ciò che Carola Helios ci narra è la storia di una vita fatta di scoperte, dolcezza, amore, dolore e crescita di una bambina, appunto, Beatrice, che con i suoi grandi occhi blu e le sue treccine bionde si affaccia al mondo con vivacità e innocenza.
Quella della protagonista, fanciullina nei primi capitoli, è una vivacità che ben si coglie nel leggere di quelle estati del 1956, passate con lo zio Michele e la zia Milena.
Ho avvertito freschezza, ingenuità e curiosità in queste pagine che attraversano l'infanzia di Beatrice come un nastro di velluto. Passatemi l'immagine, ma venutami adesso, era quella che mi sembrava più adatta a descrivere la sensazione carezzevole e serena che mi ha colto leggendo delle mattinate estive di quel 1956.
Questo presente, così spensierato che Beatrice può vivere, è però figlio di un passato fatto di guerra, che sempre ritorna alla mente attraverso i racconti di Milena o del nonno Augusto, come fosse un'ombra difficile da definire per Beatrice che non l'ha vissuto, ma ancora palpabile nella mente e nel fisico dagli altri personaggi.
Questa è solo una prima parte del romanzo, la vita della nostra protagonista continua inesorabile rendendo il suo presente passato, la spensieratezza cede il passo ai dubbi adolescenziali sul futuro e Beatrice continuamente si chiederà quale sia la sua strada, aspettando un segno per poter capire chi potrà o vorrà diventare.
La sua vita cambia in un giorno d'estate, in cui le si precipiterà davanti, come un fulmine, una tragedia inaspettata che la spegnerà e la trainerà avanti per anni. Immobile, in un'attesa che sembra non finire mai e che le sembra voler dire morire Beatrice si tormenterà pensando al passato, agli "e se" e ai "come" , credendo che in un altro modo le cose sarebbero andate diversamente. Una mente prigioniera dei ricordi e un corpo che inevitabilmente viaggiava verso il futuro incapace di fermare il tempo. Sarà Marco, ragazzo in gamba, sicuro, affascinante che da piccoli era lì pronto a difenderla o a farle qualche dispetto, che avrà un ruolo importante in questa parte della sua vita. Le permetterà di scegliere di prendere in mano la sua vita e, magari, farle capire che aspettare le stelle significa vivere.
La scrittura della Helios sembra essere inclemente, diretta, che ha lo scopo di narrare la verità senza fronzoli e che raggiunge, nonostante questo, il cuore del suo lettore colpendolo con le vicende che Beatrice deve affrontare.
Personalmente mi sarebbe piaciuto leggere di più di tutti gli altri personaggi, che appaiono e agiscono secondo un unico punto di vista: quello della protagonista. Infatti al termine del romanzo, nonostante mi abbia fatto emozionare, ho avvertito un senso di incompletezza e incomprensione verso alcuni personaggi, dovuto alla mancanza di approfondimento di alcuni di essi.
Ciononostante è un libro che consiglio perché è capace di risvegliare ricordi e sensazioni che almeno una volta tutti noi abbiamo vissuto durante la nostra vita.
📚Lo conoscete? Vorreste leggerlo?
Fatemelo sapere nei commenti 💖
Ho avvertito freschezza, ingenuità e curiosità in queste pagine che attraversano l'infanzia di Beatrice come un nastro di velluto. Passatemi l'immagine, ma venutami adesso, era quella che mi sembrava più adatta a descrivere la sensazione carezzevole e serena che mi ha colto leggendo delle mattinate estive di quel 1956.
Questo presente, così spensierato che Beatrice può vivere, è però figlio di un passato fatto di guerra, che sempre ritorna alla mente attraverso i racconti di Milena o del nonno Augusto, come fosse un'ombra difficile da definire per Beatrice che non l'ha vissuto, ma ancora palpabile nella mente e nel fisico dagli altri personaggi.
Questa è solo una prima parte del romanzo, la vita della nostra protagonista continua inesorabile rendendo il suo presente passato, la spensieratezza cede il passo ai dubbi adolescenziali sul futuro e Beatrice continuamente si chiederà quale sia la sua strada, aspettando un segno per poter capire chi potrà o vorrà diventare.
La sua vita cambia in un giorno d'estate, in cui le si precipiterà davanti, come un fulmine, una tragedia inaspettata che la spegnerà e la trainerà avanti per anni. Immobile, in un'attesa che sembra non finire mai e che le sembra voler dire morire Beatrice si tormenterà pensando al passato, agli "e se" e ai "come" , credendo che in un altro modo le cose sarebbero andate diversamente. Una mente prigioniera dei ricordi e un corpo che inevitabilmente viaggiava verso il futuro incapace di fermare il tempo. Sarà Marco, ragazzo in gamba, sicuro, affascinante che da piccoli era lì pronto a difenderla o a farle qualche dispetto, che avrà un ruolo importante in questa parte della sua vita. Le permetterà di scegliere di prendere in mano la sua vita e, magari, farle capire che aspettare le stelle significa vivere.
La scrittura della Helios sembra essere inclemente, diretta, che ha lo scopo di narrare la verità senza fronzoli e che raggiunge, nonostante questo, il cuore del suo lettore colpendolo con le vicende che Beatrice deve affrontare.
Personalmente mi sarebbe piaciuto leggere di più di tutti gli altri personaggi, che appaiono e agiscono secondo un unico punto di vista: quello della protagonista. Infatti al termine del romanzo, nonostante mi abbia fatto emozionare, ho avvertito un senso di incompletezza e incomprensione verso alcuni personaggi, dovuto alla mancanza di approfondimento di alcuni di essi.
Ciononostante è un libro che consiglio perché è capace di risvegliare ricordi e sensazioni che almeno una volta tutti noi abbiamo vissuto durante la nostra vita.
📚Lo conoscete? Vorreste leggerlo?
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