RECENSIONE: FIDANZATI DELL'INVERNO L'Attraversaspecchi - Christelle Dabos


Ciao Lettore, dopo l’acquazzone della settimana scorsa l’aria calda, e tipicamente estiva, è ritornata all’attacco! Io  invece, tra un esame e l’altro, mi sono ritrovata su un Arca, “Polo”, con un clima freddo, gelido e perfettamente tangibile anche solo leggendone i particolari. Mi sono immersa nella scrittura di Christelle Dabos e del suo libro “Fidanzati dell’Inverno -  l'Attraversaspecchi”, dove ci viene raccontato di un mondo in cui popolazioni diverse tra loro per tradizioni, morale e leggi vivono su delle Arche. Esse, come i tradizionali e familiari continenti del nostro presente, ma sospese, formano la geografia di una nuova realtà.


📚Di chi e grazie a chi ci appassioniamo:
Titolo: Fidanzati dell’Inverno - L'Attraversaspecchi
Autrice: Cristelle Dabos
Genere: Fantasy
Editore: edizioni e/o
Pagine: 507
VOTO:🕮🕮🕮🕮🕮
Potete trovarlo Qui






In che avventura ci immergiamo: In un universo composto da ventuno arche, tante quanti sono i pianeti che orbitano intorno a quella che fu la Terra, vive Ofelia. Originaria dell'arca "Anima", è una ragazza timida, goffa e un po' miope ma con due doni particolari: può attraversare gli specchi e leggere il passato degli oggetti. Lavora come curatrice di un museo finché le Decane della città decidono di darla in sposa al nobile Thorn, della potente famiglia dei Draghi. Questo significa trasferirsi su un'altra arca, "Polo", molto più fredda e inospitale di Anima, abitata da bestie giganti e famiglie sempre in lotta tra loro. Ma per quale scopo è stata scelta proprio lei? Tra oggetti capricciosi, illusioni ottiche, mondi galleggianti e lotte di potere, Ofelia scoprirà di essere la chiave fondamentale di un enigma da cui potrebbe dipendere il destino del suo mondo.
Ofelia e Thorn in una Fan art

Romanzo molto chiacchierato e anche amato, è stato per me una scommessa perché, ebbene sì, armata di poche recensioni e dell’immagine di una copertina meravigliosa, ho deciso di acquistarlo!
Della storia non sapevo molto, ma è stato bello scoprire cosa si fosse immaginata Christelle Dabos, autrice francese, che in questo primo capito di una trilogia, mi ha riportato alla mente personaggi e atmosfere di altre avventure: da Atlantis ad Alice nel paese delle meraviglie. La stessa casa editrice sulla quarta di copertina del libro riporta altre opere che il romanzo nella sua atmosfera sembra ricordare.
“Fidanzati dell’Inverno” è una lettura scorrevole realizzata al passato, e in terza persona: il mio punto debole. Ritengo infatti che questa scelta narrativa, se ben usata, avvolga le vicende in un’atmosfera lontana, magica e più coinvolgente. Un risultato che, vorrei precisare, solo alcuni autori riescono a realizzare con la narrazione al presente, e tra questi inserirei per certo Erin Morgenstern, con il suo “CIRCO della NOTTE”.
 <<Le vecchie dimore hanno un’anima, si sente spesso dire. Su Anima, l’Arca in cui gli oggetti prendono vita, le vecchie dimore avevano più che altro la tendenza a sviluppare un carattere orribile. L’Archivio di famiglia era sempre di malumore. Per esprimere il suo malcontento non faceva che scricchiolare, cigolare e sbuffare.>>
Si evince sin da subito un’atmosfera serena, e a tratti cartoonesca per via degli oggetti sulla scena e di una protagonista, Ofelia, che con il suo aspetto e la sua goffaggine mi ha ricordato molto Milo Thatch di Atlantis. Ma se Milo avesse avuto il potere di leggere il passato degli oggetti, Atlantis l’avrebbe trovata sicuramente molto prima.
Decisamente poco accondiscendente e molto testarda Ofelia non desidera sposarsi, ma per forza di eventi dovrà accettare la proposta di Thorn, uomo rude, sempre scuro in volto e calcolatore, che getterà la protagonista e la sua madrina in una corte dominata da assassini.

Nel romanzo, sebbene l’idea delle Arche sia affascinante non è molto approfondita dall’autrice, che preferisce concentrarsi sulla descrizione delle abitudini, e delle difficoltà che Ofelia dovrà affrontare al seguito della bella zia di Thorn, Berenilde. Gli intrighi e i tradimenti sono quindi all’ordine del giorno, ma sono così tanti e spesso solo accennati da finire per riempire il romanzo di eventi, senza che alla fine si verifichi, o si affronti realmente qualcosa. Ci ritroviamo dunque davanti ad una Ofelia che deve imparare ad atteggiarsi come una vera dama, e successivamente ad una Ofelia che deve imparare a comportarsi da valletto (non vi dirò il perché: SPOILER) reprimendo il suo desiderio di allontanarsi da Berenilde, che sembra essere l’unica di cui potersi fidare, e da una nobiltà spocchiosa e crudele. Una scelta dell’autrice, questa, che porterà avanti le vicende per le prime 250 pagine, in cui  talvolta ho trovato carenti persino le descrizioni dei personaggi. Specialmente nei passi riferiti al personaggio di Thorn, che appare saltuariamente, le descrizioni finiscono per essere stereotipate e ripetitive nella loro dimensione fisica. Lui, agli occhi di Ofelia viene sempre descritto come “alto e magro; lunga spina dorsale e magro; espressione dura”, senza che vi sia un uso differente di aggettivi, perché resteranno sempre gli stessi. Così come accade con la protagonista, costantemente sminuita e indebolita con descrizioni che rimarcano, specialmente quando è accanto a figure maschili, la sua altezza e il suo fisico gracilino. Fortunatamente ciò muta nel corso della narrazione, e Ofelia riuscirà a farsi valere e a contrastare tutte (o quasi) le opinioni negative, anche quella di Thorn che tra tutti l’avrebbe data per spacciata una volta messo piede su “Polo”.
Sono dunque personaggi che sebbene presentino una caratterizzazione di base stabile, sotto alcuni aspetti non subiscono un approfondimento graduale, il che non fa altro che sottolineare elementi che già il lettore conosce, e che finiscono per estremizzare le figure sia caratterialmente che fisicamente.
Verso la fine del romanzo qualcosa cambia, è come se l’autrice avesse aperto gli occhi decidendo di dover accelerare la narrazione per arrivare al punto cruciale, e realizzare una fine interrotta proprio nel momento in cui sembrava che queste figure sarebbero state approfondite un po’ di più. Ciononostante Christelle Dabos ci dà un finale a cliffenger che incuriosisce e ansia, che mi ha fatto sentire incompleta perché è a suo modo improvviso, e al quale si è arrivati grazie al turbine di vicende concentrate nella dinamicità delle ultime 50 pagine. Sappiate che ciò mi fa desiderare sempre di più di leggere il secondo libro. Sì, perché nonostante i punti deboli, che ogni libro può presentare, è una storia che vale la pena di leggere e di approfondire. 



Vorrei anche precisare che le descrizioni e i passi riferiti agli ambienti e alle illusioni ottiche in cui è immersa la corte sono realizzate magistralmente, infatti io stessa leggendo di questi luoghi mi sono immaginata al loro interno.
Magari Christelle Dabos per questo primo capitolo, ha optato per una struttura serrata poiché descrivendo la quotidianità della corte nelle pagine intermedie, ha permesso al lettore di capire maggiormente cosa provasse Ofelia, o quali fossero le reali condizioni di vita, mascherate sino all’ultimo, che l’avrebbero attesa una volta sposata. La considero dunque una lettura scorrevole più per lo stile di scrittura, che per il susseguirsi degli eventi. Essi sebbene fossero spesso lenti, alla fine mi hanno fatto percepire la differenza tra l’Ofelia delle prime pagine e l’Ofelia delle ultime. Mi chiedo se fosse questo l’intento dell’autrice: far percepire la crescita di consapevolezza della protagonista narrando di un solo contesto sociale. Ipotizzando che fosse questa l’idea, Christelle Dabos  è riuscita alla perfezione nel suo scopo, poiché sebbene di alcuni personaggi mi abbia dato solo briciole di pane, posso dire che siano state buone, e che leggerò sicuramente il secondo sperando che queste figure vengano approfondite, così come la realtà delle Arche.

Voi che mi dite lettori, lo avete letto? Cosa ne pensate? 

Commenti

  1. Ciaoooooo! PERCHE’ HO ASPETTATO COSI’ TANTO A LEGGERE QUESTO LIBROOO ( qui la mia recensione )! Bellissimo, splendido, con una trama fenomenale e una protagonista meravigliosa. Poi lei e Thorn faranno faville nei prossimi libri, sicuro.
    Non vedo l’ora di continuare la serie e consiglierei assolutamente a chiunque di iniziarla *^*.
    Un abbraccio, Rainy

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