RECENSIONE: IL CIRCO della NOTTE - Erin Morgenstern


Lettore mettiti comodo e fa un bel respiro, oggi ti parlo di un libro che mi ha trascinato in un’atmosfera lontana, dominata da illusioni e sogni legati a notti di stelle, tra cui spuntavano le vette di tendoni circensi bianchi e neri

🎪Di chi e grazie a chi ci appassioniamo:
Titolo: IL CIRCO della NOTTE
Autore: Erin Morgenstern
Genere: Fantasy
Editore: Rizzoli
Pagine: 459
VOTO:📖📖📖
Potete trovarlo QUI


🎪In che avventura ci immergiamo: Appare così, senza preavviso. La notizia si diffonde in un lampo, e una folla impaziente già si assiepa davanti ai cancelli, sotto l’insegna in bianco e nero che dice: Le Cirque des Rêves (Circo dei Sogni). Apre al crespuscolo, chiude all’aurora. È i l circo dei sogni, il luogo dove realtà e illusione si fondono e l’umana fantasia dispiega l’infinito ventaglio delle sue possibilità. Un esercito di appassionati lo insegue dovunque per ammirare le sue straordinarie attrazioni: acrobati volanti, contorsioniste, l’albero dei desideri, il giardino di ghiaccio... Ma dietro le quinte di questo spettacolo senza precedenti, due misteriosi rivali ingaggiano la loro partita finale, una magica sfida tra due giovani allievi scelti e addestrati all’unico scopo di dimostrare una volta per tutte l’inferiorità dell’avversario. Contro ogni attesa e contro ogni regola, i due giovani si scoprono attratti l’uno dall’altra: l’amore di Marco e Celia è una corrente elettrica che minaccia di travolgere persino il destino, e di distruggere il delicato equilibrio di forze a cui il circo deve la sua stessa esistenza.

Insolita e seducente, la realtà del Circo della Notte abbraccia il suo lettore incantandolo con tendoni misteriosi e personaggi stravanganti, testimoni e protagonisti di una fitta rete di inganni ed enigmi. Ognuno è una pedina in questa scacchiera circense, e ognuno dovrà giocare finché l’orologio non avrà suonato l’ultimo rintocco, dando inizio alla vera sfida. Il Signor Chandresh, figura ambigua ma cordiale, colui che sembra aver dato inizio all’avventura del Circo, sceglie e riunisce i talenti che si esibiranno. Il Circo della Notte inizia il suo viaggio.

Il circo arriva inaspettato.
Nessun annuncio lo precede, niente volantini, né affissioni o cartelloni, nessuna menzione sui giornali. Spunta così, semplicemente, dove ieri non c’era. […] Sull’insegna nera  e bianca appesa all’entrata si legge:

Apre al Crepuscolo
Chiude all’Aurora

È un romanzo che per diverse settimane è rimasto al mio fianco, narrandomi con fascino il passare degli anni, in cui il circo e i suoi componenti pian piano prendevano forma, permettendo ai pezzi del puzzle di incastrarsi, figurando il momento in cui Marco e Celia avrebbero capito il loro destino.
Gli eventi coprono quindi un arco temporale decisamente ampio, che si apre in una Londra Vittoriana e, che esplorando paesi e città straniere, si chiude a Parigi nei primi anni del Novecento.
Purtroppo, per quanto abbia trovato affascinante questa ambientazione scissa tra mondo reale e mondo del circo, ho avvertito la dilatazione degli eventi e la molteplicità dei personaggi come un ostacolo al motivo di questa avventura: la sfida tra i due prescelti bambini, destinati a vivere da adulti un amore Shakespeariano. Infatti la storia permette di vivere appieno la nascita e lo sviluppo del Circo, ma porta ai margini della narrazione la caratterizzazione di personaggi, lasciandomi talvolta insoddisfatta. Questo rende più il circo, inteso come ambientazione e atmosfera, protagonista indiscusso della vicenda, quando invece, nonostante il titolo, avrebbe dovuto fungere più da sfondo alla psicologia dei protagonisti.
Ciononostante la prosa di Erin Morgestern, tanto splendida quanto il suo cognome (Su dai, ammettetelo lo vorreste anche voi. Io SI), mi ha afferrato e gettato tra quei tendoni bianchi e neri, senza curarsi di quante emozioni mi avrebbero comunque provocato. Accanto a Poppet e Widget Murray, i due gemelli dai vispi capelli rossi, accanto a Tsukiko, la contorsionista che celava un malinconico segreto, accanto ad Isobel, la giovane cartomante accecata così tanto dall’amore. E al giovane Bailey, ragazzino che nel circo ha trovato una via di fuga, da una vita che non gli avrebbe dato niente.

Ecco, il poter conoscere ognuno di loro, un frammento alla volta, attraverso diversi livelli narrativi, è un altro degli aspetti interessanti di questo romanzo. Eppure, ai miei occhi, ha rappresentato anche un punto debole. A tutti loro infatti l'autrice ha riservato uno spazio nella storia, che ho amato, ma è in questa molteplicità di descrizioni e avvenimenti che ho avvertito un senso di vuoto. Avrei preferito che almeno alcuni di questi personaggi apparissero, o fossero maggiormente approfonditi.
Tra tutti, Poppet e Widget penso che siano i miei preferiti in questo kaleidoscopio di figure insolite e accattivanti. Entrambi sono infatti dotati di capacità, per le quali ho un grande debole, ma non sarò certo io a svelarvele, vi rovinerei il racconto e il piacere di conoscerli pian piano.
Vi darò però un indizio: Poppet e Widget percepiscono molto più degli altri il mondo che li circonda, loro sanno toccare il cuore delle persone con le parole, specialmente Widget. Lui è un cantastorie che fa salpare, tanto Poppet quanto il lettore, per terre lontane di cui si possono udire suoni e sentire sapori.
Vorrei sottolineare che Erin Morgestern, per quanti difetti io possa aver avvertito nella struttura del romanzo (e in realtà non lasciatevi fuorviare perché la storia vale davvero il vostro tempo), ha narrato gli eventi meravigliosamente . Le descrizioni ti portano via, lontano nel tempo e nello spazio, ma con la stessa magia delle parole disegnano scene decisamente vivide e facili da immaginare. Mi basterà pensare all'Albero dei Desideri e al Giardino di Ghiaccio, e a ciò che questi contengono per poter avvertire nuovamente i brividi sulla pelle.
Molto concreta e reale si delinea la relazione tra i due protagonisti sfidanti.
Marco e Celia per anni e anni resteranno infatti ignari di cosa comporti questo loro legame, cui sono stati costretti dai loro mentori. Per anni, una volta scoperto che dovranno scontrarsi, colpiti da questa amara consapevolezza, cercheranno di voltare le spalle ai propri sentimenti, riducendoli a sguardi e gesti di malcelata cortesia.
Non è nella natura di questa avventura illudere il lettore con storie d’amore perfette, o con soli personaggi gentili e altruisti. I comportamenti di entrambi sono infatti reali, spesso impulsivi e dettati dall’egoismo o dall’esasperazione, dall’amore o dal disprezzo. Io stessa proprio per questo motivo, in alcuni momenti, avrei preferito che Marco agisse diversamente. Con suoi gesti e decisioni mi ha gettato nella realtà vorticosa dei sentimenti, che possono rendere felice qualcuno ma possono ferire qualcun altro. 
È una realtà in cui  Marco e Celia sono costretti ad amare e a distruggere il mondo che loro stessi hanno creato. Questo è ciò che cercano di combattere, trovando un’altra strada. Ma esiste davvero un altro modo?



Pensano sia semplice mettere una persona contro l’altra, a coppie. Non è mai semplice. L’altra persona diventa lo specchio della tua vita, la definizione di te stesso. Si fa necessaria come l’aria.

L'ho trovata una lettura piacevole, una libro amico nei momenti più tranquilli delle giornate passate, un libro in cui poter immergermi sapendo di trovare un mondo enigmatico, onirico, misterioso. Un libro in cui mi sono imbattuta in aspetti positivi e negativi, bianchi e neri tanto quanto i tendoni del Circo dei Sogni.
Probabilmente se dovessi rileggerlo, lo farei però tra molto tempo.

Commenti

  1. Questo è uno dei miei libri preferiti in assoluto!

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    1. Ti capisco!! Non sarà tra i miei, ma é davvero davvero molto bello 😍

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